Philip Kotler, riconosciuto come uno tra i principali guru del management di tutti i tempi dal Financial Times, in una delle sue opere di strategie di marketing fa un’affermazione importante, che ci fornisce anche uno spunto legato alla comunicazione e al packaging:

“ Continua a sorprendermi la comparsa di nuove tipologie di imprese, di esercizi commerciali, di nuovi prodotti e nuovi servizi. In ogni società esistono milioni di nicchie di mercato che attendono di essere riempite da piccoli o grandi imprenditori pieni di immaginazione. Negli Stati Uniti chi avrebbe immaginato che ci si potesse differenziare nell’offerta delle tazzine del caffè. Howard Schultz lo ha compreso ed è nata Starbucks, la più grande catena di caffetterie esistente al mondo”.

Oggi chi non conosce infatti la tazza caratteristica di Starbucks, con impresso il proprio nome scritto a pennarello? Quale tra le star del momento non si è fatta un selfie mentre sorseggia un caffè lungo di Starbucks?

Questo è un esempio per noi importante di come una giusta strategia legata al brand e alla identificazione dei bisogni e desideri insoddisfatti del pubblico di riferimento possa essere vincente per un’attività emergente.
Conoscere il proprio pubblico (nel caso di Starbucks una generazione sempre di corsa e in viaggio, fortemente legata al marchio come simbolo di riconoscimento) e sapere poi integrare la qualità del prodotto ad un’immagine coordinata dal forte impatto emozionale e visivo, consente di avere un’ottima chance di inserirsi attivamente nel mercato.

 

 

 

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